Des Meeres und der Liebe Wellen. Flusso e riflusso delle maree, dal profondo verso l’alto

Autori

Rita Svandrlik
Università di Firenze
https://orcid.org/0000-0001-5227-7659

Sinossi

Partendo dal titolo dell’opera e, dunque, attraverso l’analisi testuale, si può osservare come in questa tragedia di Grillparzer l’amore e la natura siano entrambi “bipolari”: l’amore può significare guarigione oppure pericolo. È la lingua a rivelare le pulsioni interiori delle figure, e ad esprimere allo stesso tempo il collegamento tra queste energie e le energie vitali della natura; tale forza viene catturata dal ritmo della lingua, come esemplificato sulla base del saggio di Goldschmidt, Als Freud das Meer sah. Il travestimento anticheggiante di quest’opera non può nascondere che gli «assassini selvaggi» in questa tragedia conservano i tratti della società patriarcale e delle strutture repressive della Restaurazione.

Parole chiave: Teatro della Restaurazione, Attualità di Grillparzer, Critica all’ordine simbolico binario

 

As already proved by the title of Grillparzer’s tragedy, the textual analysis of this play will show the bipolarity of love and nature, respectively implying heal and danger. The inner pulsion felt by the characters of the play emerges through their language, which always reminds us of the vitality of their energy. The nature’s strength, though, is here highlighted on the theoretical base of Goldschmidt’s essay Als Freud das Meer sah. The ancient setting of the play also brings a world of wild murders onstage, who embody a patriarchal society and the oppressive atmosphere of the Restoration.

Keywords: Restoration Theatre, Grillparzer’s fortune, critique to binary symbolic order

Biografia autore

Rita Svandrlik , Università di Firenze

è Professoressa Onoraria di Letteratura Tedesca presso l’Università di Firenze. Socia fondatrice della ‘Società delle Letterate’, ha ricoperto numerose cariche direttive in ambito accademico ed extra-accademico, ha coordinato progetti di ricerca e accordi di collaborazione internazionale in ambito universitario. I suoi interessi scientifici si sono profilati con chiarezza fin dalla tesi di laurea su Ingeborg Bachmann, e si sono sviluppati attorno al tema della scrittura delle donne e della costruzione mitica del femminile (curatela: Il riso di Ondina. Immagini mitiche del femminile nella letteratura tedesca, Urbino 1992), oltre che sulla letteratura austriaca. Su Ingeborg Bachmann ha pubblicato saggi e una monografia (Ingeborg Bachmann: I sentieri della scrittura, Roma 2001, ristampa 2024) e ha curato uno dei volumi dell’opera omnia (Ingeborg Bachmann, Das dreißigste Jahr, Berlin-München 2020). Ha scritto saggi sul teatro tedesco e austriaco, sulla letteratura comparata (curatela con Liana Borghi di S/Oggetti immaginari. Letterature comparate al femminile, Urbino 1996) e su varie scrittrici: Bettina von Arnim, Marlen Haushofer, Christa Wolf, le scrittrici del modernismo viennese, Elfriede Jelinek (curatela di Elfriede Jelinek: Una prosa altra, un altro teatro, Firenze 2008).

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Pubblicato

April 28, 2025 — Aggiornato il April 28, 2025

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