Il ritorno di un classico – Franz Grillparzer al Festival di Salisburgo
Sinossi
Nel presente contributo vengono analizzate le più recenti messe in scena dei drammi di Franz Grillparzer al festival di Salisburgo. Mentre la rappresentazione di Des Meeres und der Liebe Wellen (1948), per la regia di Ernst Lothar, avviene nel segno della continuità col passato, quella della Jüdin von Toledo (1990-1991) ripropone, con Langhoff, in forma attuale, il tema della persecuzione degli ebrei. A sua volta, la Libussa (1997) di Peter Stein, proietta sul rapporto uomo-donna il conflitto tra il fragile equilibrio della natura e l'avanzata inarrestabile del progresso. Infine, nella sua versione di König Ottokars Glück und Ende (2005), Martin Kušej pone in forma provocatoria la questione di dove finisca la civiltà e dove inizi la barbarie.
Parole chiave: Festival di Salisburgo, Peter Stein, Martin Kušej
This contribution focuses on some recent mises-en-scene of Grillparzer’s plays at the Salzburger Festspiele. While the staging of Des Meeres und der Liebe Wellen (1948), directed by Ernst Lothar, shows a continuity with the past, Langhoff’s Jüdin von Toledo (1990-1991) thematizes the Jewish persecution. The very successful Peter Stein’s Libussa (1997), instead, employs the man-woman relationship to represent the precarious balance of nature, which contrasts the unstoppable technological progress. Then, in his König Ottokars Glück und Ende (2005), Martin Kušej provocatively explores the boundaries of civilisation and barbarity.
Keywords: Salzburger Festspiele, Peter Stein, Martin Kušej
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